L'occupazione temporanea di un bene immobile, disposta dalla pubblica amministrazione ai sensi degli artt. 49 e 50 del d.P.R. n. 327/2001, ha una propria autonomia ontologica e funzionale rispetto al procedimento espropriativo, essendo finalizzata esclusivamente all'esecuzione di lavori e non all'espropriazione della proprietà. Pertanto, la controversia relativa ai danni derivanti da tale provvedimento di occupazione temporanea, non rientra nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo prevista per le controversie in materia espropriativa, ma è devoluta alla cognizione del giudice ordinario, in quanto attiene alla tutela di una posizione di diritto soggettivo del privato. La giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, di cui all'art. 53 del d.P.R. n. 327/2001, riguarda infatti solo le controversie relative all'attività propriamente espropriativa, mentre l'occupazione temporanea, pur essendo prevista nel medesimo testo normativo, ha una natura e una finalità distinta, che la sottrae alla giurisdizione esclusiva. Ciò comporta che il privato leso dal provvedimento di occupazione temporanea possa agire in sede civile per il risarcimento del danno, senza dover preventivamente impugnare l'atto amministrativo dinanzi al giudice amministrativo.