Cassazione penale Sez. I sentenza n. 54434 del 21 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:54434PEN

Massima

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Il riconoscimento della continuazione tra più reati commessi da un soggetto richiede la dimostrazione di un disegno criminoso unitario, che si manifesti attraverso precisi indici rivelatori, quali la ridotta distanza cronologica tra i fatti, le concrete modalità di realizzazione delle condotte, la medesimezza del bene tutelato, la valutazione della causale e delle condizioni di tempo e luogo delle singole violazioni. Tali elementi devono consentire di desumere una visibile programmazione e deliberazione iniziale di una pluralità di condotte in vista di un unico fine, anche se non necessariamente dettagliata in ogni suo aspetto. La mera partecipazione ad un'associazione per delinquere non può di per sé costituire prova dell'unicità di disegno criminoso tra i reati commessi per il perseguimento degli scopi associativi, essendo necessaria una valutazione concreta degli elementi caratterizzanti la fattispecie. Il giudice di merito gode di ampio margine di discrezionalità nell'accertare la sussistenza dei presupposti per l'applicazione della continuazione, il cui sindacato in sede di legittimità è limitato alla verifica della logicità e coerenza della motivazione, senza possibilità di una nuova valutazione delle risultanze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S. - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 62/2014 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 16/12/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;
lette le conclusioni del PG Dott. ANGELILLIS Ciro, che ha richiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza deliberata il 16 dicembre 2014 la Corte di appello di Napoli - quale giudice della esecuzione - ha respinto l'istanza proposta ai sensi dell'articolo 671 c.p.p. nell'interesse di (OMISSIS) tes…

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