Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 43148 del 19 novembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:43148PEN

Massima

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La confisca di beni è legittima quando sussistono chiari indizi di appartenenza del soggetto ad associazione di tipo mafioso e specifici indizi sintomatici che tali beni siano frutto di attività illecite o ne costituiscano il reimpiego, ovvero rivelino investimenti ingiustificati o ingiustificabili, anche in caso di fittizia intestazione, a prescindere dalla cessazione della misura di sicurezza personale precedentemente applicata, purché la confisca intervenga nel quinquennio di durata della misura di prevenzione personale. Il giudizio di pericolosità sociale del soggetto può essere fondato su elementi attuali, anche se risalenti nel tempo, ove permanga lo stato di coercizione personale e la misura di prevenzione patrimoniale sia adottata in costanza di esecuzione della precedente misura di prevenzione personale. Nel procedimento di prevenzione non è riconosciuto all'interessato il diritto di partecipare all'udienza, ma solo di essere sentito personalmente o a mezzo di videoconferenza qualora ne faccia espressa richiesta, sicché l'inosservanza di tale regola si risolve in una nullità che incide sulla regolare instaurazione del contraddittorio, mentre in assenza di positiva manifestazione di volontà in tal senso il giudizio viene comunque celebrato senza l'ascolto dell'interessato. Le cause di incompatibilità del giudice non determinano la nullità del provvedimento adottato, ma costituiscono esclusivamente motivo di ricusazione da far valere con la specifica procedura prevista.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. OLIVA Bruno - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. MANNINO Saverio - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

BE. Ra. e BE. Gi.;

contro il decreto in data 25 giugno 2007 della Corte di appello di Caltanissetta.

Letti gli atti e il provvedimento impugnato.

Udita la relazione del Consigliere Dott. Bruno Oliva.

Letta la requisitoria del Procuratore generale, che ha chiesto il rigetto dei ricorsi.

Lette le memorie depositate il 25 marzo e 4 aprile 2008 nell'interesse dei due ricorrenti.

FATTO E …

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