Cassazione penale Sez. I sentenza n. 29177 del 9 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:29177PEN

Massima

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Il vizio parziale di mente, pur incidendo sulla capacità di intendere e di volere dell'imputato, non esclude necessariamente la configurabilità dell'attenuante della provocazione, a meno che tale vizio non abbia avuto una preponderante incidenza sullo stato d'ira. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di tale attenuante, deve pertanto esaminare il contesto in cui è maturata l'azione delittuosa, verificando se lo stato d'ira dell'imputato sia stato determinato da un comportamento ingiusto della vittima, indipendentemente dalla sua condizione psicologica. Inoltre, nel determinare la pena, il giudice deve adeguatamente motivare in ordine all'entità della diminuzione riconosciuta per le circostanze attenuanti generiche, evitando contraddizioni con la valutazione operata ai fini della riduzione della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 57/2011 CORTE ASSISE APPELLO di MILANO, del 15/02/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/04/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIA LA POSTA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IACOVIELLO ((omissis)) che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata relativamente all'attenuante della provocazione e l'inammis…

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