Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15370 del 12 aprile 2024

ECLI:IT:CASS:2024:15370PEN

Massima

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La legittima difesa, reale o putativa, non può essere invocata da chi abbia innescato o accettato una sfida o uno scontro, mancando in tal caso il requisito della convinzione, anche erronea, di dover agire per scopo difensivo. Tuttavia, ove l'offesa ingiusta altrui, pur non essendo più in atto al momento della reazione, abbia determinato nell'autore del reato uno stato d'ira o un accumulo di rancore, la circostanza attenuante della provocazione può trovare applicazione, a prescindere dall'esclusione della scriminante della legittima difesa. Pertanto, il giudice è tenuto a valutare la sussistenza di tale attenuante anche quando abbia escluso la legittima difesa, reale o putativa, in quanto si tratta di istituti distinti che rispondono a presupposti differenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da:

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Presidente

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. TOSCANI Eva - Relatore -

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Ma.Si. (CUI Omissis) nato a V il Omissis
avverso la sentenza del 09/11/2022 della CORTE ASSISE APPELLO di VENEZIA
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere EVA TOSCANI;
udito il Sostituto Procuratore generale, ((omissis)),
che ha concluso chiedendo la delaratoria d'inammissibilità del ricorso.
uditi i difensori
Avvocato SC.MA., che si è associato alle conclusioni del P.G. e depositato conclusioni e nota spese;
Avvocato AN.MA. e l'avvocato BO.TO. hanno concluso chiedendo l'accog…

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