Cassazione civile Sez. II sentenza n. 5879 del 8 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:5879CIV

Massima

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Il contratto di appalto può essere risolto per inadempimento di una delle parti, qualora l'altra parte dimostri l'esistenza di vizi o difetti nell'esecuzione dei lavori che non siano stati sanati nonostante le contestazioni e le indicazioni fornite dal direttore dei lavori. In tal caso, la parte adempiente ha diritto al risarcimento dei danni subiti, tra cui le spese sostenute per l'eliminazione dei vizi e difetti, nonché il mancato guadagno derivante dalla risoluzione del contratto. Tuttavia, tali danni devono essere provati e quantificati in modo specifico, non potendo essere meramente presunti. Inoltre, il giudice deve procedere a una valutazione complessiva delle reciproche posizioni delle parti, compensando le somme dovute per i lavori eseguiti con quelle spettanti per la riparazione dei vizi, al fine di determinare il saldo finale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZACANE Vincenzo - Presidente

Dott. LOMBARDO ((omissis)) - Consigliere

Dott. FEDERICO Guido - rel. Consigliere

Dott. GIUSTI Alberto - Consigliere

Dott. GRASSO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso 7390/2012 proposto da:
(OMISSIS), (OMISSIS), IN PERSONA DEL TITOLARE P.T., elettivamente domiciliata in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), rappresentata e difesa dall'avvocato (OMISSIS);
- ricorrente -
contro
(OMISSIS), (OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), che lo rappresenta e difende;
- controricorrente -
avverso la sentenza n. 61/2011 della CORTE D'APPELLO di PERUGIA, depositata il 27/01/2011;
udita la…

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