Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20859 del 26 maggio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:20859PEN

Massima

Massima ufficiale
La pronunzia assolutoria per il delitto di cui all'art. 612-bis cod. pen., passata in giudicato, non preclude la celebrazione del giudizio per il reato di minaccia che ne costituisca una porzione di condotta, quando gli atti persecutori si siano sostanziati, oltre che nel profferire frasi intimidatorie, anche in ulteriori comportamenti molesti e minatori determinanti uno o più degli eventi tipici dello "stalking", non sussistendo identità del fatto storico rilevante per la violazione del divieto di "bis in idem", secondo l'interpretazione data dalla sentenza della Corte costituzionale n. 200 del 2016.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - rel. Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

Dott. CARUSILLO Elena - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/03/2019 del TRIBUNALE di ROVIGO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MATILDE BRANCACCIO;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale Dr. VINCENZO SENATORE che ha chiesto l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata, essendo i reati estinti per prescrizione.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Rovigo, decidendo quale giudice d'appello,…

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