Cassazione penale Sez. I sentenza n. 31567 del 20 luglio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:31567PEN

Massima

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Il delitto di devastazione, ai sensi dell'art. 419 c.p., si configura quando le condotte distruttive, anche se non compiute direttamente dall'agente, siano realizzate nell'ambito di un più ampio e programmato disegno criminoso, di cui il soggetto abbia consapevolmente condiviso e agevolato l'attuazione, essendo sufficiente il suo contributo, anche solo morale, alla realizzazione dell'azione devastatrice complessiva. Il pericolo di reiterazione di reati della stessa specie, che giustifica l'applicazione di una misura cautelare, può essere desunto dalle modalità e circostanze del fatto, nonché dai precedenti penali dell'indagato, i quali riflettano una spiccata inclinazione alla violenza, senza che assuma rilievo determinante la condotta successiva all'evasione, come la spontanea costituzione in carcere, ove essa non sia idonea a incidere significativamente sulla prognosi cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Frances - rel. Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 22/10/2022 del Tribunale di Bari
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Francesco Centofanti;
udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Antonietta Picardi, che ha chiesto rigettarsi il ricorso;
udito il difensore dell'indagato, avvocato (OMISSIS), che ha chiesto accogliersi il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanz…

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