Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3455 del 27 gennaio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:3455PEN

Massima

Il giudice, nel determinare la diminuzione di pena per vizio parziale di mente, può applicare una riduzione notevolmente inferiore a un terzo, purché tale diminuzione risulti adeguatamente motivata in relazione alle peculiarità del caso concreto e al grado di incidenza del vizio sulla capacità di intendere e di volere dell'imputato. Inoltre, nel caso di reati in continuazione, il giudice può aumentare la pena per il reato più grave, purché la pena complessiva risulti inferiore a quella inflitta in primo grado, tenendo conto della successiva diminuzione per il rito. Tali principi trovano applicazione al fine di garantire un equo bilanciamento tra l'esigenza di individualizzazione della pena e il rispetto dei limiti edittali, nel rispetto del divieto di reformatio in pejus.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - rel. Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

Dott. BASSI Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/02/2020 della Corte di appello di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal componente CAPOZZI Angelo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Angelillis Ciro, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Bologna, a seguito di gravame interposto …

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