L'attività di autolavaggio accessoria ad un impianto di distribuzione carburanti, se avviata senza il rispetto delle necessarie autorizzazioni e titoli edilizi, non può dar luogo a un risarcimento dei danni per la sua illegittima sospensione, in quanto l'ingiustizia del danno viene meno a fronte dell'accertata legittimità del provvedimento di diffida alla cessazione dell'attività. Ciò in quanto l'autorizzazione unica rilasciata dal Comune per l'impianto di distribuzione carburanti non può essere estesa all'attività accessoria di autolavaggio, la quale necessita di autonomi titoli abilitativi, come l'autorizzazione allo scarico delle acque reflue, non conseguiti dal titolare. Pertanto, la sospensione dell'attività di autolavaggio, disposta dal Comune in assenza dei necessari presupposti autorizzativi, non può essere considerata illegittima e, di conseguenza, non può dar luogo a un risarcimento del danno, essendo stata accertata la legittimità del provvedimento di diffida alla cessazione dell'attività.