Consiglio di Stato sentenza n. 4881 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:4881SENT

Massima

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Il Comune può legittimamente dichiarare il prevalente interesse pubblico a non procedere alla demolizione di un'opera abusivamente realizzata e acquisita al suo patrimonio, destinandola a sede di uffici e servizi pubblici, qualora accerti che tale destinazione non determina alcun contrasto con rilevanti interessi urbanistici e ambientali. In tal caso, il precedente proprietario dell'immobile abusivo non vanta più alcun interesse giuridico qualificato all'impugnazione del provvedimento di destinazione pubblica, in quanto la demolizione dell'edificio acquisito non gli apporterebbe alcun concreto vantaggio, essendo l'area di sedime ormai di proprietà comunale. L'interesse a ricorrere, quale condizione dell'azione, deve sussistere per tutta la durata del processo amministrativo, sicché il sopravvenire di una situazione di fatto o di diritto che muti radicalmente la situazione esistente al momento della proposizione del ricorso può determinare la declaratoria di improcedibilità dello stesso per sopravvenuta carenza di interesse. Inoltre, il sindacato giudiziario sulla legittimità di provvedimenti già definitivamente giudicati, come il diniego di condono, l'annullamento di DIA e l'acquisizione dell'immobile al patrimonio comunale, è precluso dal giudicato formatosi sulle relative impugnazioni.

Sentenza completa

Pubblicato il 31/05/2024

N. 04881/2024REG.PROV.COLL.

N. 07726/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7726 del 2020, proposto da
Immobilsud S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato Pasquale Iannuccilli, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Napoli, in persona del sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Barbara Accattatis Chalons D'Oranges, Antonio Andreottola, Andrea Camarda, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Luca Leone in Roma, via Appennini 46;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per…

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