Consiglio di Stato sentenza n. 3376 del 2022

ECLI:IT:CDS:2022:3376SENT

Massima

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Il Comune concedente è tenuto a ripristinare il bene oggetto della concessione, qualora esso venga danneggiato da eventi calamitosi non imputabili al concessionario, al fine di consentire l'attuazione del rapporto convenzionale. Tuttavia, ove il concessionario abbia comunque potuto utilizzare il bene, seppur in dimensioni ridotte, e non abbia fornito prova di una minore redditività dell'investimento, non sussiste alcun diritto al risarcimento del danno. Infatti, il concessionario che chiede il risarcimento del danno da cattivo esercizio della funzione pubblica ha l'onere di provare rigorosamente l'esistenza e l'entità del pregiudizio subito, non potendo invocare la valutazione equitativa del danno ai sensi dell'art. 1226 c.c. in assenza di tale prova. Inoltre, in caso di sopravvenuta impossibilità parziale della prestazione, non determinante l'alterazione del sinallagma funzionale, non trovano applicazione i rimedi della risoluzione o della riduzione del contratto, ma il rapporto prosegue senza che il concessionario possa pretendere il risarcimento del danno.

Sentenza completa

Pubblicato il 28/04/2022

N. 03376/2022REG.PROV.COLL.

N. 09176/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9176 del 2016, proposto da Arcap S.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato Domenico Sabia, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Fonteiana, n. 65;

contro

Comune di Candida, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Donato Pennetta, con domicilio eletto presso lo studio Nicola Petracca in Roma, via E.Q. Visconti, n. 20;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania, sede staccata di Salerno, Sezione Seconda, n. 1111/2016;

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