Cassazione penale Sez. III sentenza n. 537 del 8 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:537PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo di legalità sui provvedimenti cautelari, non può procedere ad una nuova valutazione degli elementi fattuali e probatori già esaminati dal giudice di merito, né ad una diversa ponderazione delle esigenze cautelari e dell'adeguatezza della misura applicata, trattandosi di apprezzamenti riservati in via esclusiva al giudice di merito. Il sindacato di legittimità è circoscritto all'esame del contenuto dell'atto impugnato, al fine di verificare la congruità delle argomentazioni giuridiche rispetto al fine giustificativo del provvedimento, nonché l'assenza di illogicità evidenti. La semplice "rivisitazione" del quadro cautelare, non accompagnata dalla sopravvenienza di fatti o elementi nuovi, non può giustificare la revoca o la modifica della misura restrittiva, essendo necessaria la deduzione di ragioni di fatto e di diritto che rendano non più giustificabile la misura imposta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. AMOROSO Giovanni - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - rel. Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS), N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 19.4.2012 del Tribunale di Milano;

sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. AMORESANO Silvio;

sentite le conclusioni del PG, Dr. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 19.4.2012 il Tribunale di Milano rigettava l'appello proposto nell'interesse di (OMISSIS) avverso il provvedimento del GIP del Tribunale di Varese del 12…

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