Cassazione penale Sez. II sentenza n. 42357 del 15 novembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:42357PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel controllo di legittimità sulla decisione di merito, non deve stabilire se questa proponga la migliore ricostruzione possibile dei fatti, né deve condividerne la giustificazione, ma deve limitarsi a verificare se tale giustificazione sia compatibile con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento. Pertanto, il ricorso per cassazione è inammissibile quando il ricorrente si limita a riproporre le stesse ragioni già discusse e ritenute infondate dal giudice di appello, senza prendere in considerazione le argomentazioni sviluppate da quest'ultimo, in quanto ciò determina la mancanza di correlazione tra le ragioni argomentate dalla decisione impugnata e quelle poste a fondamento dell'impugnazione, configurando il vizio di aspecificità del motivo. Inoltre, il ricorso è inammissibile quando propone censure attinenti al merito della decisione impugnata, congruamente giustificata sulla base della valutazione della prova testimoniale e documentale, in quanto la Corte di Cassazione, in sede di controllo di legittimità, non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, purché questa sia compatibile con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento. In tali casi, la declaratoria di inammissibilità del ricorso comporta la non maturazione della prescrizione del reato e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della cassa delle ammende, in ragione dei motivi dedotti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M. - Presidente

Dott. DI IORIO Giorgio - Consigliere

Dott. MORGIGNI Antonio - Consigliere

Dott. CARMENINI Secondo - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Be. Pa. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di appello dell'Aquila, in data 7.6.2006;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal consigliere Dr. Piercamillo Davigo;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. Giuseppe Febbraro, il quale ha concluso chiedendo che la sentenza impugnata sia annullata senza rinvio per essere il reato estinto per intervenuta prescrizione.

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