Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 596 del 2009

ECLI:IT:TARLAZ:2009:596SENT

Massima

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Il diniego di concessione edilizia, anche se implicito o sopravvenuto, determina la carenza di interesse del ricorrente alla prosecuzione del giudizio, rendendo il ricorso improcedibile. Il giudice amministrativo, accertata la sopravvenuta mancanza di interesse, è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, compensando le spese tra le parti costituite. Tale principio si applica anche quando il diniego della concessione edilizia provenga dall'amministrazione regionale, in esercizio dei poteri sostitutivi previsti dalla legge, in quanto l'interesse del ricorrente viene comunque meno a fronte del provvedimento definitivo di diniego, indipendentemente dall'autorità che lo abbia adottato. Il giudice, in tali casi, non può entrare nel merito della legittimità dei provvedimenti impugnati, essendo precluso dall'accertata carenza di interesse del ricorrente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL LAZIO
SEZIONE II^
composto dai Signori:
Cons. Dott. Luigi Tosti, Presidente;
Cons. Avv. Carlo Modica de Mohac, Relatore;
Cons. Dott. Stefano Toschei, Componente
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sui seguenti ricorsi riuniti:
1) ricorso n. 9834-90), proposto dalla società Au. finanziaria e immobiliare s.p.a., in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall'Avv. Al. Pa., presso il cui studio, in Ro., Via Os. n. (...), è elettivamente domiciliato;
contro
il Comune di Ro. in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dagli Avv.ti U. Ga. e A. Ce. unitamente ai quali elegge domicilio presso gli uffici dell'Avvocatura comunale, in Ro., Via De. Te. di Gi. n. (...);
per l'annullamento
del diniego implicito (silenzio rifiuto) sull'istanza del 23.7.1990, volta all'ottenimento della concessione edilizia iv…

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