Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 10940 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:10940SENT

Massima

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La cessazione della materia del contendere presuppone il pieno soddisfacimento dell'interesse fatto valere in giudizio, mentre la sopravvenuta carenza di interesse postula la mancanza di interesse alla decisione per il verificarsi di una situazione di fatto o di diritto del tutto nuova rispetto a quella esistente al momento della proposizione del ricorso, tale da rendere certa e definitiva l'inutilità della sentenza. Pertanto, quando l'amministrazione resistente ha provveduto al pagamento delle spese legali oggetto della domanda giudiziale, deve essere dichiarata la cessazione della materia del contendere, in quanto l'interesse fatto valere in giudizio risulta pienamente soddisfatto. Le spese di giudizio seguono la soccombenza e devono essere liquidate a carico dell'amministrazione soccombente.

Sentenza completa

Pubblicato il 29/05/2024

N. 10940/2024 REG.PROV.COLL.

N. 14860/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 14860 del 2023, proposto da Fondazione Fidapa Onlus, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Prefettura di Roma, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, n. 12;
Ministero dell’Interno, non costituito in giudizio;

per l’ottemperanza

alla sentenza Tar Lazio Roma n. 6007/2020,

Visti il ricorso e i relativi alleg…

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