Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12096 del 23 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:12096PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la rilevanza del danno economico cagionato dal reato ai fini dell'applicazione dell'aggravante di cui all'art. 61, n. 7, c.p., deve fare riferimento all'oggettiva gravità del pregiudizio patrimoniale subito dalla persona offesa, desunta dal livello economico medio della comunità sociale al momento della commissione del fatto, a prescindere dalla consistenza del patrimonio del danneggiato. Pertanto, il giudice di appello, nel rideterminare la pena in applicazione del giudizio di equivalenza tra le attenuanti generiche e le aggravanti contestate, ha correttamente valutato il danno di rilevante entità, pari a euro 19.250 cagionato nel 2007, come circostanza aggravante ai sensi dell'art. 61, n. 7, c.p. Tale valutazione di merito, congruamente motivata e scevra da vizi logici, è insindacabile in sede di legittimità. Inoltre, qualora il dispositivo della sentenza ometta di menzionare la concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena, nonostante risulti dalla motivazione, tale divergenza deve ritenersi dovuta a un mero errore materiale, sanabile mediante la procedura di correzione di cui all'art. 130 c.p.p., senza che ciò comporti la declaratoria di inammissibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, atteso che dispositivo e motivazione devono essere interpretati in modo unitario per chiarire l'effettiva volontà del giudice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. DIOTALLEVI Giovann - Consigliere

Dott. ALMA Marco M - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI R. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nata a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 24/4/2014 della Corte d'appello di Bari;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. CARRELLI PALOMBI DI MONTRONE ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso chiedendo che il ricorso venga dichiarato inammissibile.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza…

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