Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12342 del 23 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:12342PEN

Massima

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Il delitto di associazione per delinquere richiede la prova certa dell'esistenza di un vincolo associativo stabile e duraturo tra almeno tre persone, caratterizzato dalla condivisione di un programma criminoso indeterminato da realizzare in futuro, con l'impiego di una struttura organizzata di mezzi e persone, a prescindere dall'effettiva commissione dei singoli reati-fine. La mera convergenza di volontà verso la realizzazione di specifici propositi delittuosi, anche se gravi e seriamente intenzionati, non è sufficiente a integrare la fattispecie associativa, dovendo invece emergere dagli elementi probatori la chiara adesione di ciascun partecipante al vincolo associativo e la sua consapevolezza di far parte di un gruppo organizzato per il compimento di una serie indeterminata di reati. La motivazione della sentenza che si fondi su conversazioni intercettate deve pertanto analizzare in modo approfondito e logico tutti i requisiti costitutivi del delitto di cui all'art. 416 c.p., distinguendolo dal mero concorso di persone nel reato, caratterizzato da un accordo occasionale e temporaneo finalizzato alla realizzazione di specifici illeciti. Il tentativo non è configurabile in relazione ai delitti associativi, in quanto la loro natura di reati di pericolo li rende perfetti nel momento della costituzione del vincolo associativo, a prescindere dalla concreta esecuzione dei singoli reati-fine.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 624/2014 CORTE APPELLO di BARI, del 26/06/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 02/12/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MONICA BONI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'Ambrosio Vito, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 26 giugno 2014 la Corte di Appello di Bari riformava parzialmente la sentenza del G.U.P. del Tribuna…

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