La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è la seguente: Il proprietario confinante di un'area estrattiva priva di valida autorizzazione all'attività di cava non ha interesse legittimo a impugnare gli atti amministrativi relativi al programma di dismissione di un'altra cava attiva, in quanto la caducazione di tali atti non arrecherebbe alcun concreto vantaggio alla sua posizione giuridica. Tuttavia, il proprietario confinante può far valere l'illegittimità dell'approvazione del programma di dismissione per sconfinamento dell'attività estrattiva nella sua proprietà, in quanto in tal caso sussiste la sua legittimazione e il suo interesse a ricorrere. L'eventuale accertato sconfinamento non determina però l'illegittimità dell'atto di approvazione del programma di dismissione, qualora tale area non risulti interessata dalle attività previste nel programma stesso.