Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23995 del 9 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:23995PEN

Massima

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Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle circostanze attenuanti generiche e nella determinazione della pena, purché la motivazione sia logica e coerente. Il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche è legittimo se la sentenza contiene una motivazione esente da manifesta illogicità, senza che sia necessario un esame analitico di tutti gli elementi favorevoli e sfavorevoli. Analogamente, la graduazione della pena rientra nella discrezionalità del giudice di merito, che la esercita in aderenza ai principi di cui agli artt. 132 e 133 c.p., e la sua determinazione non è sindacabile in cassazione se non in caso di mero arbitrio o ragionamento illogico. Il ricorso per cassazione deve inoltre rispettare il requisito di specificità dei motivi, a pena di inammissibilità, indicando gli elementi posti a base delle censure formulate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andre - rel. Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS), rappresentato e assistito dall'avv. (OMISSIS), di fiducia, avverso la sentenza della Corte d'appello di Catania, terza sezione penale, n. 3432/2009, in data 06/03/2014;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione della causa fatta dal consigliere dott. ((omissis));
udita la requisitoria del Sostituto Procuratore generale dott.ssa ((omis…

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