La falsificazione ideologica delle sottoscrizioni apposte sulle liste di presentazione di candidature elettorali, mediante l'apposizione di autenticazioni false, integra il reato di cui all'art. 100, comma 2, del D.P.R. n. 361/1957, come modificato dalla L. n. 61/2004, in relazione all'art. 479 c.p., essendo punita con la pena della reclusione da uno a sei anni, e non è pertanto soggetta a oblazione. Tale condotta, infatti, costituisce un illecito penale, la cui punibilità non è stata esclusa dalla pronuncia di incostituzionalità del comma 3 della citata disposizione, la quale ha riguardato solo il trattamento sanzionatorio e non l'antigiuridicità del fatto. Pertanto, il giudice non può dichiarare il non luogo a procedere per intervenuta oblazione, ma deve procedere all'accertamento della responsabilità penale dell'imputato, applicando la pena detentiva prevista dalla legge.