Cassazione penale Sez. II sentenza n. 30890 del 5 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:30890PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando la minaccia di un male, anche solo eventuale e non dipendente direttamente dall'agente, coarta irresistibilmente la volontà della vittima, inducendola a compiere un atto di disposizione patrimoniale a vantaggio dell'autore, a differenza della truffa in cui la vittima è indotta in errore e si determina per mera convenienza. Ai fini della violenza sessuale, non è necessario che la violenza annulli completamente la volontà della vittima, essendo sufficiente che la condotta dell'agente coarti la libertà di autodeterminazione della persona offesa, anche attraverso una mera intimidazione psicologica in situazioni tali da influire negativamente sul suo processo decisionale. Per l'applicazione dell'attenuante del fatto di minore gravità ex art. 609-bis, co. 3 c.p., occorre una valutazione complessiva della condotta, avuto riguardo ai mezzi utilizzati, alle modalità esecutive, al grado di coartazione della vittima e alle sue condizioni fisiche e psichiche, in modo da accertare che la libertà sessuale non sia stata gravemente compressa e che non sia stato arrecato un danno grave, anche in termini psichici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. BORSELLINI M. - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovann - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
Avverso la sentenza della Corte di appello di Milano del 16 gennaio 2019;
udita la relazione svolta dal Consigliere MARIA DANIELA BORSELLINO;
sentite le conclusioni del Procuratore generale Domenico Seccia che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso e dell'avv. (OMISSIS) che si riporta ai motivi.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Milano ha confermato la sentenza resa dal GIP del Tribunale …

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