Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 4283 del 3 febbraio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:4283PEN

Massima

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Il coinvolgimento di un soggetto nell'associazione mafiosa può essere desunto da un complesso di elementi indiziari convergenti, quali le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, le risultanze delle attività di intercettazione, i collegamenti con altri affiliati, il riconoscimento della sua autorevolezza da parte degli altri sodali, il ruolo di rilievo rivestito nell'organizzazione criminale, la partecipazione alla gestione delle attività delittuose, in particolare del traffico di stupefacenti, anche attraverso il controllo di "piazze di spaccio" e il coinvolgimento in attività violente e intimidatorie finalizzate al mantenimento del dominio sul territorio. Tali elementi, valutati nel loro complesso e in modo globale, possono integrare la gravità indiziaria necessaria per l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, anche in relazione al reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, laddove emerga il collegamento tra le attività di spaccio e l'alimentazione delle casse dell'associazione mafiosa. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è limitato alla verifica della logicità e coerenza della motivazione, senza poter riesaminare nel merito le valutazioni compiute dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia Anna - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - rel. Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 16/07/2020 del Tribunale di Catania;
visti gli atti, la ordinanza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere De Amicis Gaetano;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Lori Perla, che ha concluso chiedendo la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 16 luglio 2020 il Tribunale del riesame di Catania ha confermato l'ordi…

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