Cassazione penale Sez. II sentenza n. 40270 del 5 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:40270PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato associativo di truffa aggravata in danno dell'INPS si configura quando il professionista, pur non essendo promotore o organizzatore del sodalizio criminoso, presta stabilmente la propria attività professionale in modo consapevole e funzionale alla realizzazione delle condotte illecite, avvalendosi di strumenti e conoscenze acquisiti nell'esercizio della professione. Ciò si desume da elementi quali: la partecipazione a conversazioni in cui vengono impartite istruzioni per occultare la fittizia costituzione di aziende agricole e l'assunzione di falsi braccianti; la consapevolezza dei flussi finanziari illeciti derivanti dalle indennità di disoccupazione indebitamente percepite; l'acquisto di programmi informatici e l'emissione di false buste paga funzionali alle truffe; i rapporti stabili e continuativi con gli altri membri dell'associazione. In tali casi, la misura cautelare degli arresti domiciliari risulta adeguata e proporzionata, in ragione della rilevanza quantitativa e qualitativa del fenomeno criminoso, della concreta partecipazione del professionista e della sua capacità di reiterare condotte analoghe avvalendosi degli strumenti professionali a sua disposizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/04/2017 del Tribunale della liberta' di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PAZIENZA Vittorio;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. MAZZOTTA Gabriele, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 22/03/2017, i…

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