La revoca dell'aggiudicazione di un appalto pubblico da parte della stazione appaltante, fondata su inadempimenti contrattuali dell'appaltatore successivi all'aggiudicazione e all'avvio anticipato dell'esecuzione, dà luogo a una controversia di natura privatistica, rientrante nella giurisdizione del giudice ordinario e non in quella del giudice amministrativo. Ciò in quanto, in tale ipotesi, non viene in considerazione l'esercizio di poteri pubblicistici da parte della stazione appaltante, ma piuttosto l'esercizio del diritto potestativo di risolvere il contratto per inadempimento, spettante alla stazione appaltante ai sensi dell'art. 108 del d.lgs. n. 50/2016. Pertanto, la controversia inerente alla revoca dell'aggiudicazione e all'escussione della cauzione definitiva, conseguenti a inadempimenti contrattuali dell'appaltatore, attiene a posizioni di diritto soggettivo e non a violazioni di regole dell'azione amministrativa, con la conseguenza che essa è devoluta alla cognizione del giudice ordinario e non del giudice amministrativo. Tale principio si applica anche alle controversie relative all'escussione della cauzione definitiva o della polizza fideiussoria, rilasciate a garanzia dell'adempimento di obblighi assunti dal partecipante ad una gara di appalto, in quanto riguardanti il rapporto privatistico tra le parti.