Cassazione penale Sez. III sentenza n. 21082 del 15 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:21082PEN

Massima

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Il concorso di più soggetti nell'attività di spaccio di stupefacenti, anche attraverso una struttura organizzativa di tipo familiare, integra il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di droga, per il quale è sufficiente la prova del contributo, anche non continuativo, di ciascun partecipe all'attività criminosa, desumibile da elementi indiziari come le conversazioni intercettate e le dichiarazioni di persone informate sui fatti. L'accertamento della responsabilità penale per il reato associativo non è precluso dalla possibilità di fornire una lettura alternativa delle conversazioni telefoniche, atteso che tale questione attiene al merito della valutazione probatoria rimessa alla competenza esclusiva del giudice di merito, sindacabile in sede di legittimità solo nei limiti della manifesta illogicità e irragionevolezza della motivazione. Pertanto, la partecipazione all'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti può essere desunta anche dalla condotta del singolo partecipe, quale la gestione di dosi di droga, l'intermediazione con acquirenti e la collaborazione nell'attività di spaccio, senza che sia necessaria la prova di un ruolo apicale o di una posizione di vertice all'interno dell'organizzazione criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza in data 14.6.2018 del Tribunale di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Ubalda Macri';
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dr. ((omissis)), che ha concluso l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 14.6.2018 il Tribunale del riesame di P…

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