Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12814 del 23 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:12814PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sentenza di appello che ha confermato la condanna per tentato omicidio, afferma che: Il giudice di merito ha il potere esclusivo di valutare la credibilità e l'attendibilità delle prove testimoniali, senza che il giudice di legittimità possa sindacare tale apprezzamento, se non in presenza di vizi logici o contraddittori nella motivazione. Pertanto, le doglianze del ricorrente volte a una diversa valutazione delle risultanze probatorie sono inammissibili nel giudizio di cassazione. Analogamente, la mera prospettazione di una diversa ricostruzione fattuale o interpretazione delle prove non è sufficiente a integrare il vizio di motivazione denunciabile in cassazione, essendo necessario che la motivazione risulti manifestamente illogica, contraddittoria o parziale rispetto ai dati acquisiti. Infine, la valutazione dell'elemento soggettivo del reato rientra nell'esclusiva competenza del giudice di merito, senza che il giudice di legittimità possa sindacare tale apprezzamento, se non in presenza di vizi logici o contraddittori nella motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI ((omissis)) - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - rel. Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/04/2019 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere TALERICO PALMA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore CANEVELLI Paolo, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con sentenza del 24 aprile 2019, la Corte di appello di Milano confermava la pronuncia r…

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