Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23210 del 16 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:23210PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La responsabilità penale per il reato di omicidio volontario può essere accertata sulla base di una pluralità di elementi probatori convergenti, anche in assenza di una prova diretta, purché tali elementi siano logicamente e razionalmente valutati dal giudice di merito, il quale deve motivare adeguatamente le ragioni per cui ritiene attendibili le dichiarazioni del testimone diretto, pur in presenza di eventuali profili di parzialità o di incertezza, e per cui ritiene non credibile l'alibi proposto dall'imputato, anche quando questo non risulti incompatibile con l'orario del fatto. Ciò in quanto il giudice di merito gode di un ampio potere discrezionale nella valutazione della prova, che non può essere sindacato in sede di legittimità se non in caso di manifesta illogicità o irrazionalità della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GA. RO. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 15/2009 CORTE ASSISE APPELLO di ROMA, del 18/07/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 06/05/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. UMBERTO ZAMPETTI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. Buttazzo A., che ha chiesto l'accoglimento del…

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