Cassazione penale Sez. I sentenza n. 30462 del 1 agosto 2011

ECLI:IT:CASS:2011:30462PEN

Massima

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Il reato associativo di tipo mafioso può essere configurato anche in assenza di una struttura organizzativa complessa e di una ripartizione formalizzata dei ruoli, purché sia accertata la sistematicità e la durata nel tempo delle condotte estorsive commesse sul territorio, in un quadro di collegamenti funzionali tra gli imputati, finalizzate al rafforzamento economico e al controllo del territorio da parte del clan di appartenenza. Le dichiarazioni reticenti o parzialmente inattendibili delle parti offese non precludono la possibilità di accertare la responsabilità degli imputati, qualora il quadro probatorio sia integrato da ulteriori elementi, come i risultati delle intercettazioni, che consentano di superare tali lacune. La sussistenza dell'aggravante di cui all'art. 7 L. 203/1991 (metodo mafioso) può essere desunta dalla dimostrazione che i reati sono stati commessi al fine di agevolare l'attività del clan di appartenenza degli imputati, rafforzandone il potere intimidatorio e il controllo del territorio, anche attraverso l'utilizzo di modalità tipiche dell'agire mafioso. La commisurazione della pena, nel rispetto dei criteri di cui all'art. 133 c.p., deve tenere conto della gravità e della pluralità dei reati commessi, nonché della personalità negativa dell'imputato, come desumibile dai suoi precedenti penali, senza che ciò integri un'ingiustificata disparità di trattamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DE. VO. RA. N. IL (OMESSO);

2) FA. AM. N. IL (OMESSO);

3) ES. LU. N. IL (OMESSO);

4) FA. LU. N. IL (OMESSO);

6) VE. RA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 6378/2009 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 20/01/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/07/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. UMBERTO ZAMPETTI;

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