Cassazione penale Sez. I sentenza n. 3753 del 28 gennaio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:3753PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il giudice dell'esecuzione, nel valutare l'applicabilità dell'istituto della continuazione tra più reati, deve accertare l'esistenza di un unitario disegno criminoso, caratterizzato dalla preventiva ideazione di più violazioni della legge penale, almeno nelle loro linee essenziali, da parte del reo. Tale requisito è ontologicamente incompatibile con la mera occasionalità o reiterazione della condotta criminosa, anche se riconducibile a un programma generico di attività delittuosa, come quello tipico dell'associazione per delinquere. Pertanto, il giudice dell'esecuzione, nel riconsiderare i fatti giudicati sulla base del contenuto decisorio delle sentenze di condanna, deve verificare la sussistenza di elementi probatori concreti e specifici che dimostrino logicamente la riferibilità dei diversi reati a un medesimo disegno criminoso originario, non potendo tale accertamento essere affidato a semplici congetture o presunzioni. In assenza di tali elementi, il giudice deve escludere l'applicazione della continuazione, anche quando i reati siano riconducibili a un medesimo contesto criminale, come quello dell'associazione mafiosa, in quanto la contestualità della condotta di partecipazione all'associazione e della realizzazione dei singoli delitti non è di per sé sufficiente a dimostrare l'unitarietà del disegno criminoso sottostante.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 48/2013 CORTE APPELLO di CALTANISSETTA del 21/11/2013;
sentita la relazione fatta dal Consigliere dott. ((omissis));
letta la requisitoria del Procuratore Generale dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso con condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 21 novembre 2013, la Corte di appello di Caltanissetta, in funzione di giudice dell'esecuzione, ha deciso sulla…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.