Cassazione penale Sez. II sentenza n. 5749 del 13 febbraio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:5749PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando il male prospettato dall'agente è indicato come certo e realizzabile ad opera dello stesso o di altri, ponendo così la vittima nell'ineluttabile alternativa di far conseguire all'agente il preteso profitto o di subire il male minacciato. Ciò si verifica anche quando l'agente prospetta alla vittima un pericolo per la sua incolumità, proveniente da soggetti definiti gravemente temibili, al fine di ottenere il pagamento di una somma di denaro. In tali casi, la condotta dell'agente è fraudolenta e coartativa della libertà morale della vittima, a prescindere dalla sussistenza di un effettivo pericolo o di un precedente contrasto tra la vittima e i soggetti indicati dall'agente. Inoltre, la responsabilità per il reato di ricettazione può essere affermata anche in assenza di una specifica giustificazione da parte dell'imputato circa la disponibilità di beni di particolare natura, come i titoli di credito, qualora non emergano elementi probatori in grado di dimostrare che l'autore della sottrazione sia stato un soggetto diverso dall'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA Giovanna - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/12/2018 della Corte d'appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Di Paola Sergio;
Udito il Pubblico ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Pedicini Ettore, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
Udito l'Avv. (OMISSIS) che ha concluso riportandosi ai motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO

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