Il giudicato amministrativo, formatosi su un provvedimento che condanna l'amministrazione al pagamento di una somma di denaro, deve essere prontamente eseguito, nel rispetto del principio costituzionale di effettività della tutela giurisdizionale, salvo il caso in cui il creditore non abbia assolto gli obblighi di comunicazione previsti dalla legge per la riscossione del credito. Decorso il termine dilatorio di centoventi giorni dalla notifica del titolo esecutivo, senza che l'amministrazione abbia provveduto spontaneamente al pagamento, il giudice amministrativo può disporre l'esecuzione forzata del giudicato, anche mediante la nomina di un commissario ad acta, il quale dovrà provvedere al pagamento entro trenta giorni dalla comunicazione della sua nomina, previa verifica dell'assolvimento degli obblighi di comunicazione da parte del creditore. In caso di ulteriore inottemperanza, il giudice può condannare l'amministrazione al pagamento di una penalità di mora, pari agli interessi legali sulla somma dovuta per ogni giorno di ritardo, a decorrere dalla comunicazione o notificazione dell'ordine di pagamento. Le spese di giudizio, successive al titolo esecutivo, sono dovute all'amministrazione soccombente, nei limiti di quelle strettamente funzionali all'introduzione del giudizio di ottemperanza.