L'Anas, in qualità di gestore della rete stradale che esercita i compiti dell'ente proprietario, può legittimamente applicare al tratto stradale in questione le disposizioni relative alla sicurezza della circolazione previste per una strada extraurbana principale di tipo "B" sulla base dell'art. 2, comma 2, del Codice della strada, anche in assenza dell'emanazione delle norme di classificazione tecnico-funzionale di cui all'art. 13, comma 4, dello stesso Codice, in un'ottica di miglioramento delle misure di sicurezza e di valorizzazione del principio di precauzione, nell'interesse generale di tutti gli utenti della strada. Ciò anche laddove il tratto stradale non risulti pienamente conforme alle norme funzionali e geometriche di cui ai decreti ministeriali, le quali, nel caso di interventi di adeguamento di tronchi e intersezioni stradali esistenti, costituiscono il riferimento cui la progettazione deve "solo" meramente tendere. La classificazione operata dall'Anas, pertanto, risponde a mere finalità gestorie dell'impianto viario in concessione, incidendo in modo del tutto indiretto sulla posizione e sugli interessi del privato interessato, senza che sia necessaria una particolare motivazione a suo supporto o il rispetto di una logica di affidamento del privato.