Cassazione penale Sez. III sentenza n. 23030 del 29 luglio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:23030PEN

Massima

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L'ordine di demolizione di un manufatto edilizio abusivo, disposto con sentenza di condanna penale, ha natura amministrativa e non soggiace alla disciplina della prescrizione prevista per le pene principali dal codice penale. Tale ordine di demolizione configura una sanzione accessoria di carattere ripristinatorio, finalizzata al ripristino dello stato dei luoghi e della legalità edilizia, che produce effetti reali sul bene oggetto dell'abuso, a prescindere dall'individuazione del soggetto responsabile. Pertanto, l'ordine di demolizione non può essere revocato o sospeso per il solo fatto della presentazione di una domanda di condono edilizio, essendo necessario che il giudice dell'esecuzione accerti la concreta probabilità di un esito favorevole e di una rapida definizione del procedimento amministrativo, senza che ciò comporti un indefinito rinvio della tutela del territorio. Inoltre, l'ordine di demolizione riguarda l'intero manufatto abusivo, comprensivo di eventuali aggiunte o modifiche successive all'esercizio dell'azione penale e/o alla condanna, in quanto l'obbligo di restitutio in integrum dello stato dei luoghi non può che avere ad oggetto l'intero complesso edilizio abusivo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IZZO Fausto - Presidente

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - rel. Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 04/07/2019 della Corte di appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'impugnata ordinanza, la Corte di appello di Napoli, in funzione del giudice dell…

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