Cassazione penale Sez. III sentenza n. 38841 del 20 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:38841PEN

Massima

La messa in vendita di prodotti alimentari scaduti di validità integra il reato di vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine ai sensi dell'art. 516 c.p. qualora sia concretamente dimostrato che il singolo prodotto abbia perso le sue qualità specifiche, come la freschezza e la fragranza, atteso che il mero superamento della data di scadenza non comporta necessariamente la perdita di genuinità. La destinazione al commercio del prodotto non genuino è irrilevante ai fini della configurazione del reato, essendo sufficiente la relazione di fatto tra l'esercente e la sostanza non genuina, unitamente all'intenzione di esitarla come genuina. L'elemento psicologico del reato è integrato dalla condotta dell'imputato che, al momento del controllo, ha tentato di disfarsi di alcune confezioni di prodotti scaduti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ANDREAZZA Gastone - Presidente

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - rel. Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte d'appello di LECCE in data 14/10/2015;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio;
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. MAZZOTTA G., che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa in data 14/10/2015, depositata in data 28/10/2015, la Corte …

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