Cassazione penale Sez. II sentenza n. 18966 del 6 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:18966PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la motivazione della sentenza impugnata, non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella compiuta dai giudici di merito, ma deve limitarsi a verificare se questi ultimi abbiano esaminato tutti gli elementi a loro disposizione, fornendo una corretta interpretazione degli stessi e una esaustiva e convincente risposta alle deduzioni delle parti, applicando correttamente le regole della logica. L'omessa menzione di un elemento probatorio nella motivazione non costituisce di per sé vizio di motivazione, essendo sufficiente che il giudice indichi le ragioni che sorreggono la decisione adottata, dimostrando di aver tenuto presente ogni fatto decisivo. Pertanto, l'ipotizzabilità di una diversa valutazione delle medesime risultanze processuali non integra un vizio di motivazione deducibile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincen - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
nei confronti di:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1832/2009 CORTE APPELLO di SALERNO, del 06/05/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/05/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. TUTINELLI Vincenzo;
udito il Procuratore Generale in persona del Dott. BALZAMO Antonio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito, per la parte civile, l'Avv. (OMISSIS), in sostit…

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