Consiglio di Stato sentenza n. 3678 del 2010

ECLI:IT:CDS:2010:3678SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di classificazione di una strada come soggetta a pubblico transito è viziato da radicale carenza di potere qualora sia adottato nei confronti di una via di proprietà privata, su cui non gravino diritti di pubblico passaggio. In tal caso, la contestazione del privato proprietario involge l'accertamento della natura della strada o dell'esistenza di una servitù pubblica di passaggio, rientrando nella giurisdizione del giudice ordinario e non attinendo ai criteri seguiti dall'amministrazione per la classificazione delle strade provinciali e comunali. Il giudice amministrativo, pertanto, non può conoscere in via incidentale di questioni relative alla proprietà del bene o all'esistenza di servitù, le quali devono essere devolute alla cognizione del giudice ordinario, competente a pronunciarsi sulle azioni a difesa del diritto di proprietà. Ciò in quanto tali azioni, fondate sulla lesione di un diritto reale, si distinguono concettualmente dalle azioni risarcitorie o connesse all'esercizio di poteri pubblicistici, e non presentano alcuna immediata connessione con le attività e i comportamenti disciplinati dalla normativa urbanistica o dal testo unico in materia di espropriazione. L'attribuzione di tali controversie alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, inoltre, comporterebbe una ingiustificata compressione della riserva di legge prevista dall'art. 103, comma 1, Cost. in materia di giurisdizione amministrativa, nonché una diminuzione della tutela del privato nei confronti della pubblica amministrazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL CONSIGLIO DI STATO
IN SEDE GIURISDIZIONALE
SEZIONE QUARTA
ha pronunciato la presente
DECISIONE
Sul ricorso numero di registro generale 9325 del 2001, proposto dalla Su. s.a.s., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Al.Co. e Ch.Ma., con domicilio eletto presso lo studio dell'avvocato Ra.Iz. in Roma;
contro
Comune di Napoli, in persona del sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Ed.Ba., Br.Ri. e Gi.Ta., con domicilio eletto presso lo studio Gi.Gr. in Roma;
Regione Campania, in persona del presidente pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati prima Ro.Ci., poi dopo revoca Ro.Pa., con domicilio eletto in Roma;
per la riforma
della sentenza del Tribunale amministrativo regionale della Campania, Sezione I, n. 3901 del 20 ottobre 2000.
Visto il ricorso in appello con i relativi allegati;
Visti gli atti di costituzion…

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