La legittima difesa, quale causa di giustificazione, sussiste quando ricorrono i requisiti di necessità e proporzionalità della reazione difensiva rispetto all'offesa ingiusta subita, valutati secondo un giudizio ex ante e in concreto, tenendo conto delle specifiche circostanze del caso e della situazione di pericolo attuale e imminente in cui versa il soggetto che reagisce. L'eccesso colposo nella legittima difesa, che esclude l'antigiuridicità della condotta, si configura quando l'erronea valutazione dei suddetti requisiti è dovuta a errore inescusabile, precipitazione o imprudenza, e non quando tale valutazione sia il frutto di una scelta deliberata e cosciente, anche se erronea. Ai fini della configurabilità dell'eccesso colposo, il giudice deve accertare: a) se l'imputato, nell'azione di difesa/offesa accompagnata dalla presenza dell'esimente, abbia effettuato un superamento colposo della propria funzionalità difensiva; b) se tale superamento sia avvenuto per errore scusabile o inescusabile; c) se e in quale misura l'eventuale eccesso colposo abbia inciso sulla determinazione dell'evento lesivo. La valutazione di tali elementi deve essere effettuata in base a un giudizio ex ante, considerando le specifiche circostanze concrete del caso e la situazione di pericolo in cui versava l'imputato al momento della reazione difensiva.