Cassazione civile Sez. II sentenza n. 18041 del 2 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:18041CIV

Massima

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Il contratto di appalto può essere risolto per inadempimento solo in presenza di gravi vizi nell'esecuzione dei lavori, che rendano il bene oggetto dell'appalto inutilizzabile e richiedano necessariamente interventi per ovviarvi. Tuttavia, qualora il giudice accerti che il difetto grave non sia imputabile all'appaltatore, ma ad altri soggetti coinvolti nell'esecuzione dell'opera, come il direttore di cantiere, non sussiste l'inadempimento colpevole dell'appaltatore e, pertanto, non può essere pronunciata la risoluzione del contratto. In tal caso, la domanda di risarcimento dei danni per l'inadempimento contrattuale deve essere parimenti respinta, in quanto logicamente consequenziale all'insussistenza dei presupposti per la risoluzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SCHETTINO Olindo - Presidente

Dott. GOLDONI Umberto - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. MIGLIUCCI Emilio - rel. Consigliere

Dott. BERTUZZI Mario - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso 31540/2005 proposto da:

DE. IA. MA. (OMESSO), elettivamente domiciliato in ROMA, VIA CLITUNNO 51, presso lo studio dell'avvocato ONGARO Franco (no procura notarile), che lo rappresenta e difende unitamente all'avvocato TONETTO GIANCARLO;

- ricorrente -

contro

SE. GE. (OMESSO), elettivamente domiciliato in ROMA, VIA TRIONFALE 5697, presso lo studio dell'avvocato BATTISTA DOMENICO, rappresentato e difeso dall'avvocato TORTI DI GIUSSANO Vincenzo;

- controricorre…

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