Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha stabilito che l'azione di risarcimento dei danni per l'illegittimo annullamento di una concessione edilizia può essere proposta sia unitamente all'azione giurisdizionale di annullamento degli atti illegittimi, sia in via autonoma, dopo l'annullamento degli atti in sede giurisdizionale; in quest'ultimo caso, il momento iniziale del decorso del termine quinquennale di prescrizione dell'azione di risarcimento va individuato nella data di passaggio in giudicato della decisione di annullamento del giudice amministrativo. Pertanto, il termine di prescrizione non decorre dalla notifica del provvedimento di annullamento, ma dalla data di passaggio in giudicato della sentenza che ha annullato il provvedimento illegittimo. Inoltre, l'illegittimità dell'annullamento di una concessione edilizia da parte dell'amministrazione comunale comporta la responsabilità aquiliana della stessa, in quanto tale annullamento costituisce un atto illecito che ha causato un danno al privato. In tali casi, il privato danneggiato non deve dimostrare la colpa dell'amministrazione, essendo sufficiente l'allegazione dell'illegittimità dell'atto, applicandosi le regole di comune esperienza e la presunzione semplice di cui agli artt. 2727 e 2729 c.c.; spetta invece all'amministrazione dimostrare l'esistenza di un errore scusabile, come ad esempio contrasti giurisprudenziali sull'interpretazione di una norma, formulazione incerta di norme da poco entrate in vigore, rilevante complessità del fatto, influenza determinante di comportamenti di altri soggetti o illegittimità derivante da una successiva dichiarazione d'incostituzionalità della norma applicata. Nella fattispecie, l'amministrazione non ha fornito tale prova, essendo emerso che l'annullamento era stato adottato nonostante il parere contrario degli uffici tecnici comunali. Pertanto, l'amministrazione comunale è tenuta a risarcire il danno subito dal privato a seguito dell'illegittimo annullamento della concessione edilizia, con riferimento alle eventuali conseguenze dello stato di fermo del cantiere relativo al fabbricato oggetto del titolo edilizio sulle opere realizzate tra il rilascio della concessione e la rimozione giudiziale del provvedimento di annullamento, nonché alle eventuali conseguenze dell'annullamento della concessione sull'attività economica della società tra l'adozione dell'ordinanza sindacale adottata in autotutela e la sua rimozione giudiziale.