Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15283 del 8 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:15283PEN

Massima

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La volontaria determinazione di una situazione di pericolo da parte dell'agente esclude la configurabilità della legittima difesa, non per la mancanza del requisito dell'ingiustizia dell'offesa, ma per difetto del requisito della necessità della difesa. Pertanto, l'esimente non è applicabile a chi agisce nella ragionevole previsione di determinare una reazione aggressiva, accettando volontariamente la situazione di pericolo da lui stesso creata. Inoltre, ai fini del riconoscimento dell'attenuante del concorso del fatto doloso della persona offesa, è necessario non solo che il comportamento della persona offesa si inserisca nella serie causale di produzione dell'evento, ma anche che sul piano psicologico l'offeso abbia voluto lo stesso evento avuto di mira dall'agente, prevedendolo e avendolo come conseguenza della propria cooperazione attiva o passiva al fatto delittuoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO Francesco M.S. - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/06/2017 della CORTE ASSISE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ANTONIO CAIRO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ANIELLO Roberto, che ha concluso chiedendo Il Proc. Gen. conclude per il rigetto del ricorso;
udito il difensore:
Gli avvocati (OMISSIS), (OMISSIS) e (OMISSIS) difensori, rispettivamente, delle parti ci…

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