Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 37338 del 13 settembre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:37338PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia, di cui all'art. 572 c.p., si configura quando la condotta del soggetto attivo, caratterizzata da una serie di atti di violenza fisica o morale, cagiona un perdurante stato di sofferenza e di pregiudizio all'integrità fisica o psichica della persona offesa, in tal modo violando i doveri inerenti alla relazione familiare. Ai fini della sussistenza del reato, non è necessario che gli atti di violenza siano gravi o abbiano cagionato lesioni, essendo sufficiente che essi siano idonei a determinare un perdurante stato di sofferenza e di pregiudizio per la vittima. La valutazione della gravità della condotta deve essere effettuata in relazione all'intensità e alla reiterazione degli atti di violenza, nonché alle conseguenze che essi hanno determinato sulla vittima, avendo riguardo alla natura dei rapporti tra l'agente e la persona offesa. Inoltre, il reato di maltrattamenti in famiglia è procedibile d'ufficio, a prescindere dalla querela della persona offesa, in quanto la tutela dell'integrità fisica e psichica della vittima è considerata un interesse pubblico primario. Pertanto, il giudice è tenuto a valutare la sussistenza degli elementi costitutivi del reato sulla base di un'attenta disamina delle risultanze probatorie, senza che sia necessaria la dimostrazione di specifici atti di violenza, essendo sufficiente l'accertamento di un perdurante stato di sofferenza e di pregiudizio per la vittima. Infine, in presenza di una condotta recidiva, il giudice non può concedere le circostanze attenuanti generiche, in quanto la recidiva specifica, prevista dall'art. 99, comma 4, c.p., esclude la possibilità di un giudizio di prevalenza delle attenuanti sulla recidiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CRISCUOLO Anna - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. GALLUCCI Enrico - Consigliere

Dott. VIGNA Maria S. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/10/2022 della Corte di appello Sez. Dist. di Taranto;
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. ((omissis));
le conciusioni del Pubblico ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale, Dr. ((omissis)), che ha chiesto l'annullamento dell'impugnata sentenza, limitatamente ai delitti di cui ai capi 2 e 3, con rinvio per la rideteminazione della pena e con declaratori…

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