L'autorità amministrativa competente, nell'esercizio dei propri poteri di vigilanza e controllo sulle strutture socio-assistenziali, può disporre la revoca o la sospensione temporanea dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività qualora riscontri gravi carenze o irregolarità nella gestione della struttura, tali da compromettere la sicurezza e l'adeguatezza dell'assistenza fornita agli ospiti. Tale provvedimento, tuttavia, deve essere adottato nel rispetto del principio del giusto procedimento, garantendo all'ente gestore il diritto di contraddittorio e la possibilità di porre rimedio alle criticità rilevate entro un congruo termine. Ove l'ente gestore dimostri di aver sanato le irregolarità contestate, l'autorità competente è tenuta a rivalutare la posizione della struttura, evitando di adottare provvedimenti definitivi di revoca dell'autorizzazione. Il bilanciamento tra l'interesse pubblico alla tutela della salute e della sicurezza degli ospiti e l'interesse privato alla continuità dell'attività imprenditoriale impone, pertanto, che l'esercizio del potere sanzionatorio sia proporzionato e rispettoso del principio di buona amministrazione.