Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9059 del 2 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:9059PEN

Massima

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Il contrasto tra le dichiarazioni rese da un testimone in dibattimento e quelle precedentemente rese nel corso delle indagini preliminari, utilizzate per le contestazioni ai sensi dell'art. 500 c.p.p., non è di per sé sufficiente a fondare una condanna per il reato di falsa testimonianza ai sensi dell'art. 372 c.p. Tale contrasto può assumere rilevanza ai fini dell'accertamento del reato solo ove siano emersi altri elementi di prova atti a riscontrare la veridicità delle prime dichiarazioni e la falsità di quelle successivamente rilasciate in dibattimento. Infatti, le dichiarazioni lette per la contestazione possono essere valutate unicamente ai fini della credibilità del testimone, mentre il loro contenuto non può fungere da esclusivo parametro di genuinità o falsità della deposizione testimoniale resa in dibattimento. Ciò in quanto lo statuto giuridico di tali dichiarazioni non può subire mutamenti nel corso dell'eventuale successivo giudizio a carico del dichiarante, accusato di essere stato falso o reticente, né la loro rilevanza giuridica può cambiare, dovendosi escludere che possano costituire l'unico riferimento per accertare la falsità della testimonianza. La natura giuridica che il vigente codice di rito attribuisce alla disciplina delle contestazioni dibattimentali di cui all'art. 500 c.p.p. ed il suo rapporto con il reato di falsa testimonianza non possono, infatti, subire variazioni nel passaggio dal processo in cui sono state rese le deposizioni testimoniali a quello successivamente instaurato al fine di accertare la sussistenza del delitto di falsa testimonianza, pena altrimenti la sostanziale abrogazione del comma 2 di tale previsione normativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. GIORGI ((omissis)) - Consigliere

Dott. VIGNA Maria S - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/05/2022 della Corte di Appello di Napoli;
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
Lette le conclusioni del Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso, letta la memoria dell'avvocato ((omissis)), la quale ha insistito nei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza im…

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