Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28770 del 11 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:28770PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato di truffa, anche attraverso artifici e raggiri, integra un'ipotesi di responsabilità penale, non meramente civilistica, che esclude il riconoscimento di attenuanti generiche o speciali, come quella di cui all'art. 114 c.p., qualora il ruolo svolto dall'imputato sia stato determinante per il perseguimento della condotta fraudolenta e risultino a suo carico precedenti penali. In tali casi, la condanna è confermata in sede di legittimità, essendo il ricorso inammissibile per genericità e mancanza di specificità dei motivi, che non possono ignorare le argomentazioni già esplicitate dai giudici di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. ALMA Marco - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - rel. Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13 gennaio 2015 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udito in PUBBLICA UDIENZA del 15 giugno 2016, la relazione svolta dal Consigliere Dott. PARDO Ignazio;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. VIOLA ALFREDO POMPEO, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
La CORTE APPELLO di MILANO, con sentenza in data 13 gennaio 2015, c…

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