Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, in materia di servizi di trasporto pubblico locale, ha stabilito i seguenti principi di diritto: 1. I contratti di affidamento provvisorio dei servizi di trasporto pubblico locale, pur essendo qualificati come tali dalla normativa regionale, non possono ritenersi prorogabili sine die in assenza di procedure di evidenza pubblica, in quanto ciò contrasterebbe con i principi di derivazione eurounitaria di libera concorrenza e di temporaneità delle concessioni. 2. Le proroghe dei contratti di affidamento provvisorio, disposte dalla Regione anche in attuazione della normativa emergenziale adottata per fronteggiare la pandemia da Covid-19, pur se non ritualmente contestate, non possono essere disconosciute dall'Amministrazione in modo unilaterale e senza il rispetto delle garanzie procedimentali previste per l'esercizio del potere di autotutela. 3. L'Amministrazione, nel disporre la prosecuzione de facto del servizio e la liquidazione di un indennizzo ai sensi dell'art. 2041 c.c., non può prescindere dalla valutazione della situazione di fatto e di diritto esistente al momento dell'adozione dei relativi provvedimenti, risultando contraddittorio rispetto agli atti di proroga precedentemente adottati. 4. L'atto di imposizione degli obblighi di servizio pubblico ai sensi dell'art. 5, comma 5, del Regolamento CE n. 1370/2007 non può essere adottato in pendenza di una proroga del contratto di affidamento, dovendosi in tal caso procedere all'indizione di nuove gare per l'affidamento del servizio.