Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37650 del 28 settembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:37650PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La minaccia, ai fini della configurabilità del reato, deve essere valutata secondo un criterio oggettivo, in relazione alla sua idoneità a cagionare effetti intimidatori sul soggetto passivo, a prescindere dal verificarsi in concreto del turbamento psichico. Pertanto, il giudice non può escludere la sussistenza del reato di minacce sulla base della mera circostanza che la persona offesa sia riuscita ad allontanarsi "tranquillamente" dal luogo del fatto, dovendosi invece procedere ad un autonomo e approfondito esame della credibilità e attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa, quale principale fonte di prova. La motivazione della sentenza che ometta tale valutazione critica delle dichiarazioni della persona offesa, pur ritenendone attendibile la persona, è pertanto affetta da manifesta illogicità e contraddittorietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI NAPOLI;

nei confronti di:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS) C/;

avverso la sentenza n. 19/2009 GIUDICE DI PACE di SANT'ANGELO DEI LOMBARDI, del 19/07/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 06/07/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Po…

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