Cassazione penale Sez. III sentenza n. 34756 del 13 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:34756PEN

Massima

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Il lancio di corpi contundenti o altri oggetti, compresi gli artifizi pirotecnici, all'interno di impianti sportivi durante lo svolgimento di manifestazioni costituisce reato ai sensi della Legge n. 401 del 1989, art. 6-bis, comma 1, in quanto tale condotta è idonea a creare un pericolo concreto per l'incolumità delle persone presenti, a prescindere dall'effettiva verificazione di un danno. Tale fattispecie penale è speciale rispetto al reato di getto pericoloso di cose di cui all'art. 674 c.p., in quanto il legislatore ha inteso tutelare in modo rafforzato la sicurezza pubblica negli eventi sportivi, considerati contesti particolarmente a rischio. Pertanto, il lancio di oggetti all'interno di uno stadio durante una partita di calcio integra il reato di cui alla Legge n. 401/1989, art. 6-bis, comma 1, e non può essere ricondotto nell'ambito di applicazione dell'art. 674 c.p., in virtù del principio di specialità. La condotta è punibile a titolo di dolo generico, essendo sufficiente la consapevolezza e volontà di compiere il gesto, a prescindere dalla specifica intenzione di provocare un danno. I Giudici di merito, sulla base delle risultanze probatorie, in particolare delle riprese video, possono accertare con certezza l'identità dei soggetti autori del lancio di oggetti pericolosi all'interno dell'impianto sportivo durante lo svolgimento della manifestazione, configurando così la responsabilità penale ai sensi della richiamata disposizione normativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. TERESI Alfredo - Consigliere

Dott. MARMO Margherita - Consigliere

Dott. IANNIELLO Antonio - Consigliere

Dott. SENSINI Maria Silvia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) AL. DA., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 12/05/2005 CORTE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. SENSINI MARIA SILVIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. PASSACANTANDO Guglielmo, che ha concluso per inammissibile il ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO E MOTIVI DELLA DECISIONE…

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