Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da una società esercente attività di somministrazione di alimenti e bevande, con annessa attività di intrattenimento musicale e di svago, avverso il provvedimento del Comune che aveva disposto l'inibizione dell'attività per tre giorni e l'annullamento d'ufficio della SCIA presentata per la variazione della tipologia di attività, ha affermato il seguente principio di diritto: La dichiarazione di cessazione della materia del contendere, espressa dalla parte ricorrente in sede di memorie conclusive, comporta l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, anche con riferimento agli aspetti del provvedimento impugnato che non sono stati espressamente contestati nella memoria, in quanto si configura una rinuncia implicita a tali profili. Ciò in quanto, in assenza di una specifica contestazione di tali ulteriori profili del provvedimento, deve ritenersi prevalente la volontà della parte di non proseguire oltre nella coltivazione del ricorso. Tuttavia, sussistono giusti motivi per disporre la compensazione integrale delle spese di giudizio, in considerazione dell'esito in rito della controversia.