La procedura espropriativa per pubblica utilità, anche se iniziata sotto la vigenza della previgente legge n. 2359 del 1865, è legittima se rispetta i requisiti di legge, in particolare: a) la proroga dei termini per l'inizio e il compimento dei lavori è disposta prima della scadenza del termine originario; b) la proroga è dovuta a causa di forza maggiore o eccezionale; c) il provvedimento di proroga è adeguatamente motivato. Pertanto, la mancata ultimazione della procedura espropriativa entro i termini originariamente previsti non determina l'illegittimità dell'occupazione del bene, né il diritto al risarcimento dei danni, qualora la proroga dei termini sia stata legittimamente disposta. Inoltre, l'omissione del decreto di esproprio nei confronti di uno dei comproprietari è legittima se dovuta all'assenza del nominativo nell'elenco definitivo delle ditte da espropriare in possesso dell'autorità espropriante.